Eloisa Betti, nata a Bologna nel 1981, è ricercatrice a tempo determinato (RTD/A) presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova e referente scientifico dell’Archivio del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto – Centro di documentazione per lo studio delle stragi nazifasciste e delle rappresaglie di guerra.

Laureatasi nel 2004 in Storia contemporanea all’Università di Bologna, con una tesi in Storia del lavoro (lode e dignità di stampa), ha conseguito il Dottorato in Storia e geografia d’Europa presso la stessa Università nel 2011. Successivamente ha proseguito la sua attività come assegnista di ricerca e docente a contratto presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà (Unibo), maturando tra il 2014 e il 2016 importanti attività di ricerca all’estero presso la School of Advanced Study dell’University of London e l’Institute for Human Science di Vienna.

La sua attività di ricerca si concentra principalmente sulla storia del lavoro e sulla storia delle donne e di genere, con un’attenzione particolare alla dimensione urbana e translocale e all’approccio biografico. Tra i filoni di ricerca che ha sviluppato con continuità: la precarietà del lavoro in prospettiva storica e di genere tra dimensione locale, nazionale e internazionale; la relazione tra donne, città e guerra fredda; l’azione dell’associazionismo femminile nel secondo Novecento, la storia della statistica nell’Italia repubblicana.

Ha collaborato e collabora con Fondazioni e Istituti di ricerca legati alla storia del lavoro tra cui la Fondazione Argentina Bonetti Altobelli, la Fondazione Claudio Sabattini, l’Ires Emilia-Romagna. È inoltre co-coordinatrice del Feminist Labour History Group (European Labour History Network) e responsabile scientifico dell’Archivio dell’UDI di Bologna. Ha pubblicato articoli su riviste come “Memoria e ricerca”, “Genesis”, “Internazional Labour and Working-Class History” ed ha presentato i risultati delle sue ricerche in numerose conferenze nazionali e internazionali.

Ha collaborato con organizzazioni sindacali e associazioni femminili alla realizzazione di mostre fotografico-documentali, convegni ed eventi storico-culturali legati alla valorizzazione della memoria e del patrimonio archivistico, collaborando all’ideazione e supervisione di progetti di digital humanities e basati su fonti audio-visive.

È socia di Clionet dal 2017 e contribuisce alla vita dell'associazione occupandosi specialmente dei temi relativi alla storia del lavoro e alla storia delle donne e di genere. Tra le sue principali pubblicazioni ricordiamo la monografia Precari e precarie: una storia dell'Italia repubblicana per l'editore Carocci di Roma (2019).